Smog e infertitlità: lo studio
L’alto livello di agenti inquinanti nell’aria di molte città italiane è una delle principali cause dell’infertilità maschile e femminile, e dell’insorgenza di malattie genetiche. Diversi studi evidenziano che l’inquinamento atmosferico ha un effetto negativo sui processi chimici che avvengono nel corpo femminile e sui valori dell’Amh, l’ormone della riserva ovarica, e che le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro hanno risultati più bassi se esposte.
Le polveri sottili si accumulano negli organi riproduttivi attraverso la barriera emato-testicolare, quella placentare, epiteliale e altre barriere che proteggono i tessuti. Oggi si ritiene che lo stress ossidativo, l’infiammazione e l’apoptosi – la morte programmata di una cellula a un certo punto del suo ciclo vitale – contribuiscono alla tossicità riproduttiva e possono causare danni a livello molecolare e genetico.
Non solo: l’inquinamento dell’aria può incidere sulle malformazioni cardiache congenite e sulla normale crescita fetale, produce nell’uomo un aumento dello stress ossidativo a livello del liquido seminale e compromette parametri vitali come la motilità degli spermatozoi e la qualità del Dna, riducendo la capacità degli spermatozoi di fecondare.