In una paginetta e mezza la Procura Generale di Budapest risponde picche alla Corte d'Appello di Milano che aveva chiesto di verificare la possibilità di «strumenti» alternativi al mandato d'arresto europeo di cui è destinatario il 23enne, sospendendo la consegna.
L'«arresto e la custodia» in Ungheria di Gabriele Marchesi sono «ragionevoli» perché «è emerso un fondato sospetto» che il giovane appartenete all'area anarchica «abbia commesso tre volte il tentato reato di lesione personale potenzialmente letale», di cui una «come coautore» e due «come complice».