Un uomo di 43 anni, papà di una ragazza di 17, è stato assolto in appello dall'accusa di violenza sessuale che gli aveva mosso la figlia stessa dopo essere stato condannato in primo grado a otto anni. L'uomo, un carpentiere, ha trascorso da innocente 27 mesi tra la detenzione in carcere e gli arresti domiciliari, tutto per un'accusa falsa. Secondo i giudici d'appello di Roma, infatti, la figlia minore avrebbe inventato gli abusi subiti dal padre con l'intenzione di sfuggire al controllo della mamma e potersi finalmente godere una relazione sentimentale nata sui social.
Gli abusi inventati
L'idea di distogliere le attenzioni materne sarebbe nata dopo che la donna aveva scoperto la figlia mentre inviava foto di nudo a un ragazzo conosciuto online, e l'aveva così minacciata di denunciare quest'ultimo per possesso di materiale pedopornografico.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2024, 14:52
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