Scuola di Pioltello chiude per il Ramadan, è la prima volta in Italia. Il preside: «Non possiamo ignorare la realtà». La Lega: inaccettabile

Una decisione votata all'unanimità dal consiglio di istituto e che il preside Alessandro Fanfoni si è augurato non venisse interpretata come "politica", ma che non ha mancato di suscitare polemiche

Scuola chiude per il Ramadan, è la prima volta in Italia. Il preside: «Non possiamo ignorare la realtà». La Lega: inaccettabile

di Redazione web

Così come accade da sempre per le festività di Natale e Pasqua, da quest'anno e per la prima volta in Italia una scuola resterà chiusa anche nel giorno della festa di Eid-El-Fitr, la celebrazione della fine del Ramadan, il mese sacro ai musulmani. La scelta è stata presa all'Istituto comprensivo Iqbal Masiq di Pioltello, nel milanese, dove oltre il 40% degli studenti è di fede islamica. Una decisione votata all'unanimità dal consiglio di istituto e che il preside Alessandro Fanfoni si è augurato non venisse interpretata come "politica", ma che non ha mancato di suscitare polemiche. Per Silvia Sardone (Lega) si tratta di una «deriva inaccettabile» verso «un processo di islamizzazione».

Il calendario scolastico

La scelta di inserire Eid-El-Fitr nel calendario scolastico risponde a una valutazione empirica per cui, negli anni passati, molte classi si svuotavano significativamente durante questa festività. Così il consiglio d'istituto, che ha la facoltà di decidere autonomamente alcuni giorni di chiusura al di là di quelli validi per tutte le scuole italiane, ha anticipato di un giorno l'inizio delle lezioni e fissato al 10 aprile un giorno di chiusura per tutti i 1.300 studenti dei quattro plessi dell'Istituto. «A Pioltello abbiamo classi dove negli anni scorsi in occasione della fine del Ramadan, di fatto, venivano a scuola in tre o quattro. I bambini di fede islamica sono la maggioranza e nonostante le linee guida sull’inclusione consigliano di formare classi con non più del 30% di stranieri, noi arriviamo al 43% perché questa è la nostra utenza. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà. Questa festa è per molti di loro una tradizione, tra l’altro spesso condivisa anche dai compagni di classe italiani che partecipano per condividere. Spero che a nessuno venga in mente di politicizzare questa decisione», ha spiegato il preside Alessandro Fanfoni al «Fatto Quotidiano».

La Lega

La decisione non è stata esente da polemiche.

Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, ha espresso preoccupazioni riguardo a un potenziale «arretramento sulla nostra identità», criticando la scelta come parte di una «deriva inaccettabile» che favorirebbe un processo di islamizzazione. 

«Per i dirigenti scolastici questa scelta aiuta l'inclusione. Io credo invece che sia un pericoloso arretramento sulla nostra identità: chiudendo le scuole per feste che non fanno parte della nostra cultura e della nostra storia diamo ancora più forza a quel processo di islamizzazione che si diffonde con forza in tutta Europa. Negli anni l'Unione delle comunità islamiche d'Italia ha chiesto che le feste islamiche fossero inserite nel calendario scolastico. E' una deriva inaccettabile, mentre noi nascondiamo i nostri simboli e le nostre tradizioni, andiamo a chiudere le scuole per festeggiare il Ramadan. Non è questo il futuro che vogliamo!».


Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Marzo 2024, 14:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA