Dottoressa aggredita in pronto soccorso da 2 pazienti diversi durante lo stesso turno di notte: pugno in pieno viso, lividi e occhiali rotti

La donna ha riportato varie contusioni e la rottura degli occhiali e sta mettendo in dubbio la possibilità di continuare a svolgere l'attività di medico

Dottoressa aggredita in pronto soccorso da 2 pazienti diversi durante lo stesso turno di notte: pugno in pieno viso, lividi e occhiali rotti

di Redazione web

Ennesimi episodi di violenza contro un medico. Una dottoressa è stata aggredita per due volte, da due pazienti diversi, mentre era in servizio nel pronto soccorso del policlinico di Foggia, durante il turno notturno. I fatti risalgono a sabato 6 aprile ed è stato lo stesso ospedale a comunicarli una nota.

«Una dottoressa in servizio nel turno di notte - ricostruisce Paola Caporaletti, direttrice del pronto soccorso - è stata aggredita fisicamente da un paziente in stato di agitazione che ha persino ricevuto supporto dalla moglie. La dottoressa nella sua dichiarazione ha ricostruito quanto accaduto. Il paziente le ha dato un pugno in pieno volto causandole varie contusioni e la rottura degli occhiali: la prognosi, al momento, è di dieci giorni. Sul posto sono anche intervenute le forze dell'ordine. La sanitaria poco prima aveva subito un'aggressione da parte di un altro paziente».

La dottoressa è provata e pensa di non tornare in pronto soccorso

La dottoressa aggredita prima verbalmente da un paziente, poi fisicamente da un altro, ha grande esperienza. Da oltre venti anni presta servizio tra pronto soccorso e postazione 118 dell'Asl e conosce bene le dinamiche delle situazioni di emergenza-urgenza. «La dottoressa è estremamente provata sia sotto il profilo fisico sia sotto quello psicologico e in queste ore sta mettendo in dubbio la possibilità di continuare a svolgere l'attività di medico», spiega Caporaletti.

La malcapitata ha preferito non rilasciare dichiarazioni personalmente ma ha consegnato tutta la sua amarezza alla direttrice. 

«In questo clima - continua Caporaletti - è diventato impossibile continuare a svolgere la professione. È veramente una situazione triste. Questi continui attacchi inducono sempre più medici ad allontanarsi dal servizio pubblico baluardo di civiltà invidiato da altre nazioni. Così facendo ben presto i pazienti troveranno quella porta del pronto soccorso chiusa per assenza di medici. È un sistema al collasso che, continuando così, rischia il tracollo definitivo». 

Solidarietà alla dottoressa è arrivata anche dal direttore generale del policlinico, Giuseppe Pasqualone: «Eventuali disagi non possono giustificare atti di violenza verbale e fisica. Ricordiamo che in caso di lesioni, anche lievi, ora si può procedere d'ufficio, indipendentemente dalla volontà della vittima di sporgere querela».


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Aprile 2024, 18:51
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