Ladro ucciso in casa, Renzi: "Un errore
fare del pensionato un eroe"

Ladro ucciso, Renzi: "Un errore fare ​del pensionato un eroe"

di Giammarco Oberto
MILANO - Da una parte c'è la pancia del Paese. «Peccato, doveva ucciderli tutti e tre» dice un casalinga davanti alla villetta di Vaprio d'Adda dove nella notte tra martedì e ieri un pensionato ha ucciso un ladro. Dall'altra ci sono gli inquirenti, che si affidano ai rilievi scientifici. Che dicono che la versione di Francesco Sicignano non regge.





Il pensionato 65enne si è presentato in procura per ripetere: ha sentito dei rumori, ha preso la 38 dal comodino ed ha sorpreso un ladro in cucina. «Gli ho gridato: che fai? Lui mi è venuto addosso, ho tirato il grilletto. Se avessi saputo che era disarmato avrei sparato in aria». Il pm Antonio Pastore lo interrompe: «Scusi, ma per sparare lei è salito su una sedia?». Perché dall'esame della ferita il colpo sarebbe stato esploso dall'alto verso il basso. E ci sono altri elementi che non convincono: nella villetta non ci sono né segni di effrazione né tracce di sangue. Abbondanti invece sulle scale esterne tra secondo e primo piano.



Sicignano risponde: «Quando l'ho colpito si è trascinato fuori». Impossibile, per gli inquirenti: il ladro avrebbe dovuto scavalcare una finestra e calarsi da un terrazzo, il tutto con un proiettile nel cuore. Più plausibile che il pensionato esasperato dai furti abbia sorpreso i ladri sulle scale ed abbia sparato. La vittima è stata identificata: è un albanese di 22 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio, espulso dall'Italia nel 2013.



Il dibattito sul tema della legittima difesa è caldo: oggi la Lega manifesterà davanti ai tribunali del Nord. Ma Renzi gela Salvini: «Non strumentalizziamo la vicenda. È un errore trasformare questo cittadino in un eroe».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Ottobre 2015, 09:29
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