Ladro ucciso in casa, Renzi: "Un errore
fare del pensionato un eroe"
di Giammarco Oberto
Il pensionato 65enne si è presentato in procura per ripetere: ha sentito dei rumori, ha preso la 38 dal comodino ed ha sorpreso un ladro in cucina. «Gli ho gridato: che fai? Lui mi è venuto addosso, ho tirato il grilletto. Se avessi saputo che era disarmato avrei sparato in aria». Il pm Antonio Pastore lo interrompe: «Scusi, ma per sparare lei è salito su una sedia?». Perché dall'esame della ferita il colpo sarebbe stato esploso dall'alto verso il basso. E ci sono altri elementi che non convincono: nella villetta non ci sono né segni di effrazione né tracce di sangue. Abbondanti invece sulle scale esterne tra secondo e primo piano.
Sicignano risponde: «Quando l'ho colpito si è trascinato fuori». Impossibile, per gli inquirenti: il ladro avrebbe dovuto scavalcare una finestra e calarsi da un terrazzo, il tutto con un proiettile nel cuore. Più plausibile che il pensionato esasperato dai furti abbia sorpreso i ladri sulle scale ed abbia sparato. La vittima è stata identificata: è un albanese di 22 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio, espulso dall'Italia nel 2013.
Il dibattito sul tema della legittima difesa è caldo: oggi la Lega manifesterà davanti ai tribunali del Nord. Ma Renzi gela Salvini: «Non strumentalizziamo la vicenda. È un errore trasformare questo cittadino in un eroe».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Ottobre 2015, 09:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA