Spalletti show: «De Rossi in panchina mi ricorda Mazzone. PlayStation? Chi vuole sputtanare tempo stia a casa»

Spalletti show: «De Rossi in panchina mi ricorda Mazzone. PlayStation? Chi vuole sputtanare tempo stia a casa»

di Redazione web

È un Luciano Spalletti scatenato in conferenza stampa, che spazia dai primi commenti su Daniele De Rossi allenatore al caso Acerbi, fino al "caso PlayStation", vietata ai calciatori in vista del ritiro per l'Europeo. «Daniele è stato bravissimo, ho preso tantissime cose che Daniele ci ha fatto vedere, a volte in panchina mi sembra un po’ Carletto Mazzone, quando esprime un po’ il suo essere calciatore e la sua sapienza da allenatore. Ha fatto lavoro eccezionale, non facile riuscire a dare una nuova mentalità che non era sbagliata. Era fatto bene anche prima per i risultati e riuscire a fare qualcosa di meglio, di diverso è ancora un lavoro più profondo».

«Vedere Paredes che fa il centrale basso per la costruzione, le punte esterne a volte sono dentro, i centrocampisti diventano mediani, sono tutte cose bellissime per chi è interessato a ciò che succede nel calcio e ama l’evoluzione continua nello scoprire qualcosa di nuovo. Gli faccio tantissimi complimenti, che continui così. Io a Daniele voglio molto bene. Abbiamo parlato del mio sogno nei suoi confronti per quelli che si sono sempre impegnati come lui, io auguro il meglio possibile e se avessi la possibilità di aiutarli li aiuterei a sviluppare questa professione”», ha aggiunto.

Sulle PlayStation

«Le playstation? Si ritiene giusto che dei professionisti non dormano la notte per non esprimere se stessi? Sono in quelle 22 ore che si fa vedere di che livello siamo, non solo le due ore in campo. Poi non mi interessa se giocano o no alla playstation, a me interessa che ad una cert’ora si vada a dormire. A me non me ne frega niente se giocano o vedano una fiction. Quanto si vuole stare a giocare? Altrimenti questa cosa diventa una dipendenza. E’ una cosa normale. Ho la certezza che si dorme poco e ci metto mano. Se vai a disturbare quella che è la tua professione, ci entro dentro e non mi sta bene. Non li lego i calciatori con un contratto, se uno vuole sputtanarsi il tempo così, non viene in Nazionale e sta a casa». «All’Europeo si farà la sala dei giochi comune, in un ritiro sono tante ore da passare e se non hai la possibilità di interessarti a niente ti creiamo anche un app per rivedere le partite. Se vai a disturbare le cose non mi sta bene. Non c’è contratto tra me e loro a stare in nazionale», ha aggiunto Spalletti.

«Pellegrini è forte, conto su di lui»

«Pellegrini è uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo, non l’ho mai avuto a disposizione, è un calciatore facile da andare a valutare di quale livello sia, è forte, sa fare più cose, tra l’altro fa metri quantità in una partita, è importante anche correre. Non so cosa verrà fuori all’Europeo ma lui è uno su cui si conta». «Con la qualità che vuole Daniele De Rossi che esprima la sua squadra, si sente a suo agio, è riuscito a far vedere quello che è il suo marchio di fabbrica». «Cristante fuori dalle convocazioni? Aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena, aspettava il momento da tanto.

E non vogliamo distruggere i calciatori ai club, ma vogliamo collaborare con loro. Altrimenti sarebbe stato tra i convocati».

I giovani, da Calafiori a Fabbian

«Anche Calafiori sarebbe stato con noi se non fosse con l’U21, ma non andiamo a farci la guerra come club Italia. L’U21 ha due partite di qualificazione, io che faccio? Vado indebolire la squadra, con tutti i calciatori che ho a disposizione? Nunziata fa parte del nostro staff, abbiamo possibilità di vederlo e valutarlo, è come se giocasse con noi. Probabilmente lo stesso discorso vale per Fabbian. Si è infortunato Gaetano, probabilmente lo avrei portato per vederlo. Ma ci sono anche Gnonto e Casadei con l’U21», ha aggiunto il tecnico. «Bellanova? Nessuno deve sentirsi blindato per la nostra Nazionale. È scontato e necessario che ci siano giocatori nuovi che vengano fuori e ci possano poi sorprendere. Noi dobbiamo essere aperti ad accoglierli a braccia aperte. Poi dobbiamo vedere se nel nostro contesto riesce a essere incisivo come nella sua squadra».

«Immobile? Non prendo in giro nessuno»

«Immobile non convocato? Io non prendo in giro nessuno. Io so che è un giocatore importante per il suo club e la nazionale, ora c’è un momento in cui non riesce ad esprimere il suo potenziale ma io devo prendere in considerazione tutto e tutti e penso che in questo momento sia giusto scegliere altri. Scamacca? E’ stato un periodo senza giocare, quando ci ho avuto a che fare e l’ho portato non mi è sembrato che ha espresso il meglio di se stesso. Si deve dare subito l’impressione di far parte della Nazionale. Io debbo avere la certezza che minimo si riesce a dare quella risposta li».

Il nodo del centravanti

«Noi giochiamo la prima partita che ci può compromettere tutto. Devo avere la certezza che tutti riescano a dare subito il loro contributo. Retegui è in condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo. E poi dobbiamo prendere in considerazione qualcosa di nuovo, di continuo. Altrimenti sarebbe finita per noi, per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto. Le sue qualità sono importante, penso alla sua altezza. Non è una bocciatura per nessuno, ma c’è una crescita continua di altri che possono darci una mano. Chiesa? E’ un calciatore forte che ha qualità offensive, salta l’uomo, sa far gol, uno di quelli che ha anche il carattere forte di essere convinto delle qualità che ha, poi deve sapersi adattare, se gioca più dentro o più fuori, su questi ‘mezzi spazi’. E’ un calciatore forte sul quale puntare».

Su Mancini

«Mancini? Gioca dentro ora, non la gioca solo lunga, si inserisce, lo vedo a costruire e me lo ritrovo a finalizzare. Mancini l’ho chiamato dopo? Perché so quello che può dare. Lui ha risposto in maniera perfetta: ‘sono sempre pronto quando la nazionale mi chiama’, questo fa vedere la qualità dell’uomo e del giocatore. Anche El Shaarawy l’ho lasciato a casa perché so benissimo quali sono le sue qualità. Anche Acerbi si inserisce un po’ per vie centrali, sono difensori come anche Calafiori che sanno andare a fare sovraccarico sulla metà campo per impostare bene il gioco e sviluppare bene il gioco».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Marzo 2024, 19:11

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