Daniela Di Maggio, la mamma di Giogiò in lacrime: «Il papà del killer ha detto agli amici di mio figlio "farete la stessa fine"»

La mamma di Giovanbattista Cutulo è stata ospite nel salotto di Mara Venier a Domenica in

Video

di Cristina Siciliano

Durante la puntata di Domenica in del 12 maggio, Mara Venier ha ospitato nel suo salotto Daniela Di Maggio, la mamma di GiòGiò, Giovanbattista Cutulo: il giovane musicista ucciso a 24 anni a Napoli, il 31 agosto scorso. «Sono nove mesi in cui ho vissuto la gestazione del dolore - ha sottolineato in lacrime Daniela Di Maggio  -. In questo dolore sto partorendo cose positive. Io ho avuto una potenza perché ho percepito il brutto che cedeva al bello. Uccidere Giogiò è stato un crimine contro l'umanità».


Il dolore di Daniela Di Maggio

Giovanbattista Cutulo suonava nell'Orchestra Scarlatti Young ed è stato ucciso da alcuni colpi di pistola dopo una lite per il parcheggio di uno scooter. «Giogiò aveva una purezza d'animo di altri tempi - ha continuato Daniela Di Maggio -.

Noi ci dobbiamo indignare perché il mondo ha perso un grande artista e non si può tenere il male. Questa è stata la spinta che mi ha fatto andare avanti. Il colpevole è stato condannato a 20 anni. Si è trattato di un processo dell'amore perché tutti hanno avuto una spinta emotiva nel dare giustizia a GiòGiò. Io sono stata chiusa 5 ore in aula di tribunale con il killer di mio figlio. Non ha versato una lacrima: disimpegno emotivo». 

«Io quella sera dormivo come un ghiro per la prima volta in vita mia - ha continuato Daniela Di Maggio -. Il killer di mio figlio li deve scontare tutti quei 20 anni. Lui aveva fatto già un tentato di omicidio a 14 anni. E proprio questo garantismo ideologico ha ucciso mio figlio. Il padre del killer di mio figlio mi sfidava con lo sguardo. Quando c'è stato la sentenza il papà del killer ha fatto il gesto della pistola agli amici di mio figlio e ha detto: "farete la stessa fine"».

«Le mie giornate oggi sono scatole vuote - ha concluso -. Non ho più l'energia nel mio lavoro. Il momento più brutto della giornata è non sentire più "mamma che cucini oggi?" Mio figlio era molto analogico e doveva "toccare per credere"».


Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Maggio 2024, 17:12
© RIPRODUZIONE RISERVATA