«Per quanto riguarda la fertilità del fattore maschile che utilizza i parametri dello sperma come surrogato, i cannabinoidi probabilmente svolgono un ruolo inibitorio - evidenzia il medico - I dati sulla marijuana e sulla funzione sessuale maschile sono mescolati, ma suggeriscono che la marijuana può migliorare l'esperienza soggettiva dei rapporti sessuali mentre potenzialmente contribuisce alla disfunzione erettile in modo dose-dipendente, cioè in maniera crescente in rapporto alla quantità assunta».
Secondo l'urologo, «la cannabis è stata associata a un aumentato e ridotto rischio di tumore maligno a seconda dell'organo bersaglio. L'esposizione alla marijuana sembra essere un fattore di rischio indipendente per il cancro del testicolo, i dati sul cancro della vescica sono contrastanti e le prove sul cancro alla prostata supportano gli effetti anti-neoplastici dei cannabinoidi«. Gli studi sugli effetti della cannabis suggeriscono un impatto sulla salute e sulla malattia urologica insomma» per questo sono necessari studi prospettici a lungo termine per una ulteriore delucidazione di questi effetti», conclude Militello.
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Aprile 2019, 21:26
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