Libano, militare italiano trovato morto.
Doppia ipotesi: incidente o suicidio?

Libano, militare italiano trovato morto. Doppia ipotesi: incidente o suicidio?
ROMA - Un sottufficiale dell'Esercito italiano stato trovato privo di vita all'alba di oggi a Shama, nel Libano del sud, all'interno della base militare che ospita il contingente italiano dei caschi blu dell'ONU. Il militare, originario di Palmanova (UD), prestava servizio presso il battaglione logistico «Ariete» di Maniago (PN).



Il militare italiano era in Libano dallo scorso mese di maggio e lavorava presso il Combat Service Support Battalion. Sono in corso gli accertamenti da parte delle autorità per stabilire la causa del decesso. I familiari sono stati avvisati su quanto accaduto.



DOPPIA IPOTESI: INCIDENTE O SUICIDIO Il primo maresciallo trovato senza vita nella base Unifil di Shama, in Libano, secondo quanto si è appreso da fonti locali, è rimasto ucciso da un colpo partito dalla sua arma di ordinanza mentre era da solo di servizio sul posto di guardia: le ipotesi quindi allo stato più accreditate sono che il colpo sia partito accidentalmente, cioè un incidente, oppure che si sia trattato di un gesto volontario. Esclusa invece l'ipotesi che il militare - tornato da poco da una licenza a casa - possa essere stato colpito da altri.



LUTTO A CAMINO AL TAGLIAMENTO

È una comunità in lutto, quella diCamino al Tagliamento (Udine), il paese in cui risiedeva Luigi

Sebastianis, il sottufficiale dell'Esercito Italiano trovatoprivo di vita all'alba di oggi nella base Unifil di Shama, nel Libano del Sud. La notizia del suo decesso si è diffusa rapidamente in paese, questa mattina, dopo che i militari l'hanno comunicata ai familiari della vittima, la moglie e due figli, una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 14.

Originario di Palmanova, Sebastianis si era trasferito a Camino nel 2003, dopo aver vissuto per molti anni a Mortegliano. Cugino dell'assessore alla cultura, era molto conosciuto in paese. «Era una persona disponibile, estremamente cortese - testimonia il sindaco, Nicola Locatelli, che lo conosceva personalmente -. Viveva la comunità compatibilmente con gli impegni del suo lavoro», che già altre volte lo avevano portatoin missione all'estero. «Non perdiamo solo un servitore dello Stato, ma un amato concittadino. È una tragedia che ci colpisce doppiamente», aggiunge il sindaco, che andrà nel pomeriggio a portare alla famiglia il cordoglio della comunità intera.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Agosto 2014, 11:10
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