Lavoro, per i giovani è all'ottavo posto nella scala valoriale: è solo una fonte di reddito. Ai primi posti rispetto e onestà

Temono di essere sfruttati, di non avere più tempo per se stessi, di dover sottostare a orari rigidi e di avere problemi relazionali con i colleghi

Lavoro, per i giovani è all'ottavo posto nella scala valoriale: è solo una fonte di reddito. Ai primi posti rispetto e onestà

di Hylia Rossi

Passano gli anni, cambiano le priorità. "Ai miei tempi", si sente spesso, e segue una storia di lavoro duro, fatica, quattro soldi guadagnati con il sudore della fronte. Sembra quasi che lo stipendio sia un premio, una soddisfazione personale, non un mezzo per il proprio sostentamento.

Questi giovani, invece... questi ragazzi e ragazze che così spesso si lamentano della paga e degli orari, del fatto che non riescano ad andare in palestra o vedere la nuova serie tv perché devono lavorare, che non vogliono fare la gavetta ma desiderano la pappa già pronta, anche calda. I toni sono spesso aspri, ma forse chi quel passato l'ha vissuto fa fatica a capire e apprezzare un contesto diverso, una società che cambia e che presta più attenzione alla felicità e al benessere. E quindi, che valori hanno, questi giovani? 

Un'idea di questi valori ci viene mostrata dal Report FragilItalia “I giovani e il lavoro”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, in base ai risultati di un’analisi condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 34 anni per testarne le opinioni relative al tema.

Il rapporto tra i giovani e il lavoro: la scala dei valori

Considerano il lavoro soprattutto una fonte di reddito, un diritto e un modo per affermare la propria indipendenza; ne vedono gli aspetti più interessanti in un’adeguata remunerazione, nella possibilità di fare esperienza, di imparare un mestiere, di operare in un ambiente ben strutturato e di essere apprezzati; temono di essere sfruttati, di non avere più tempo per se stessi, di dover sottostare ad orari rigidi e di avere problemi relazionali con i colleghi: questi sono alcuni dei tratti essenziali che caratterizzano la relazione tra i giovani e il lavoro.

Lo studio evidenzia, in premessa, come il lavoro, in una scala valoriale complessiva, si colloca, per i giovani dai 18 ai 34 anni, solo all’ottavo posto (indicato dal 32% degli intervistati), preceduto da rispetto (50%), onestà (44%), libertà (42%), amicizia (41%), sincerità (37%), senso della famiglia (36%). Inoltre, nel loro sguardo al futuro, i giovani manifestano un’esigenza di sicurezza (30%), uguaglianza (29%), stabilità (26%), ecologia (23%), innovazione e giustizia sociale (21%).

Per quanto riguarda la loro posizione riguardo i maggiori problemi della società moderna, vengono individuati nella mancanza di prospettive per i giovani e di stabilità nel lavoro (32%), nella scarsa attenzione all’ambiente e al cambiamento climatico (29%) e nella mancanza di riconoscimento del merito (26%).

Pensano, infine, che le principali sfide per il futuro del nostro Paese siano la protezione dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico (24%), il miglioramento della sanità pubblica e della gestione delle emergenze sanitarie (24%), la riduzione della povertà e della disuguaglianza sociale (21%), la riduzione della disoccupazione giovanile, la crescita economica e la riduzione del debito pubblico (20%).


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2024, 10:39
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