Terremoto, le scosse percepite a Roma: ecco i quartieri più vulnerabili

Terremoto, le scosse percepite a Roma: ecco i quartieri più vulnerabili
ROMA - Roma non è a rischio terremoti, eppure le scosse di questi giorni sono state percepite intensamente. L'esperto spiega perché. "Roma è a basso rischio sismico e non poggia su faglie pericolose, ma risente delle aree collinari vicine che sono a maggiore intensità sismica e che fanno da contorno alla Capitale". Ad affermarlo all'Adnkronos è il geologo Gian Vito Graziano, consulente della struttura di missione 'Italia Sicura' di Palazzo Chigi.

Roma, spiega l'esperto, "statisticamente e storicamente ha una bassa suscettibilità al verificarsi di un evento sismico, però, allo stesso tempo, risente dei terremoti vicini che incidono sui Colli Albani e la zona collinare che fa da contorno alla Capitale, quindi una verifica sugli edifici è importante".

Inoltre, continua l'ex presidente del Cng, "Roma è costruita su terreni soffici che tendono ad amplificare l'onda sismica". Si tratta, evidenzia Graziano, di terreni "che derivano da depositi alluvionali del Tevere oppure da depositi piroclastici, cioè polveri vulcaniche, provenienti da tutta l'area Nord e dei laghi dove incidono caldere di vecchi vulcani che sono stati molto attivi in epoche geologiche antiche".

"E' l'area Nord-Est di Roma la più vulnerabile, è lì - sottolinea - che c'è rischio di problemi". Graziano ricorda che "per il sisma del 1997, localizzato nell'area di Perugia, fu proprio la zona Nord-Est della Capitale a risentirne". Ma non solo. "Nel 1703, a causa di un sisma registrato nei Colli Albani crollarono tre archi del Colosseo, e nel terremoto del 1812 crollò la facciata esterna della Basilica di San Paolo per un sisma generato sempre nell'area appenninica centrale".
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Ottobre 2016, 12:48
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