Milano, i musulmani festeggiano la fine
del Ramadan: "No al terrorismo"

Milano, i musulmani festeggiano la fine del Ramadan: "No al terrorismo"

di Simona Romanò
«Quale Dio hanno i criminali che colpiscono durante il Ramadan? Il vostro Dio non è il nostro Dio».

Sono le vibranti parole della neoeletta consigliera comunale, dal capo velato, Sumaya Abdel Qader (Pd) contro il terrorismo jihadista. Parole dal valore ancor più intenso perché pronunciate all’Arena, dove si è svolta la festa conclusiva del Ramadan. Ha dato voce alla comunità islamica milanese, che ha fermamente condannato gli attentati in Bangladesh dove hanno perso la vita anche nove italiani. Accanto a Qader, il coordinatore del Caim (Coordinamneto delle associazioni islamiche di Milano) Davide Piccardo, il vicesindaco Anna Scavuzzo e don Giampiero Alberti, che ha portato il messaggio dell’arcivescovo Angelo Scola ai fedeli del Corano: «La religione cerca pace». La stessa pace che anche Piccardo invoca: «Il Dio in nome del quale i terroristi compiono le loro stragi non è il Dio dell’Islam».

La fine del mese del digiuno è stata l’occasione, sentita e sincera, per ricordare tutte le vittime, oltre alla figura di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egitto. In nome delle persone morte sotto gli attacchi dell’Isis sono stati fatti volare in cielo dei palloncini colorati. La celebrazione di Id al Fitr ha rappresentato, mai come quest’anno, il momento del dialogo. E dopo tante polemiche sulla contestata moschea, la numero due di Palazzo Marino Anna Scavuzzo ha rassicurato che prosegue il cammino: «Agiremo in tempi rapidi perché Milano deve e vuole dare risposte concrete alle legittime richieste della comunità musulmana che vuole avere luoghi di culto, nel rispetto delle norme e della trasparenza». Sembra che sia davvero giunto il momento delle decisioni. La Scavuzzo non ha però fatto trapelare la strada che intende intraprendere la nuova giunta, dopo che il bando dell’era Pisapia per l’assegnazione di aree di culto - due destinate alle moschee in via Esterle e in via Sant’Elia - è rimasto bloccato da ricorsi e dalla legge regionale del governatore Roberto Maroni.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Luglio 2016, 09:31
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