Lavoro e vita privata, Italia nelle ultime posizioni in Europa: pesano l'assenza del salario minimo, giorni di ferie e retribuzione in malattia

Il gradino più alto del podio è occupato dal Lussemburgo, mentre al secondo e terzo posto troviamo la Spagna e la Francia

Lavoro e vita privata, Italia nelle ultime posizioni in Europa: pesano l'assenza del salario minimo, giorni di ferie e retribuzione in malattia

di Hylia Rossi

La definizione di equilibrio tra lavoro e vita privata è in continuo cambiamento e porta sempre con sé una sfumatura del tutto personale. Il filo rosso però rimane: la capacità di gestire il proprio tempo in maniera da non rendere una delle due parti preponderane rispetto all'altra, tenendo bene in mente che il pericolo risiede sempre nel lavorare troppo e vivere troppo poco. 

Remote, una piattaforma che si occupa di servizi relativi al capitale umano su scala globale, ha pubblicato uno studio riguardante questo aspetto e ha elaborato lo European Life-Work Balance Index, un indice di equilibrio lavoro-vita privata nei Paesi europei. L'Italia non ne esce bene, conquistando il 27esimo posto su 30.

I criteri presi in considerazione per elaborare questa classifica sono diversi: il sistema sanitario, il salario minimo, i congedi di materità, i giorni di ferie annuali, la retribuzione in malattia, il livello di felicità, la media degli orari di lavoro e l'inclusività LGBTQ+.

La classifica: equilibrio vita-lavoro

Al primo posto con un punteggio di 85.26 su 100 troviamo il Lussemburgo che si distingue, tra le altre cose, per i suoi 37 giorni di ferie all'anno, un salario minimo di 14.26 dollari all'ora, il pagamento del 100% della retribuzione durante la malattia e la maternità (di 20 settimane) e un indice di felicità di 7.40 su 10.

A seguire i nostri vicini storici: la Spagna in seconda posizione e la Francia in terza. Rispetto alle edizioni precedenti della ricerca, sia il Lussemburgo che la Spagna rimangono stabili tra i primi posti, mentre la Francia è salita rispetto al quinto posto dello scorso anno.

Sotto al podio, poi, troviamo la Norvegia, la Danimarca, l'Olanda, il Regno Unito, l'Estonia, la Slovenia e l'Islanda. Intanto, il punteggio è sceso notevolmente con la decima posizione dell'Islanda: 66.01 su 100. Qui si vede, però, il miglioramento più evidente, vale a dire quello del Regno Unito: nel 2022 era riuscito a ritagliarsi soltanto la 28esima posizione, mentre ora fa compagnia agli altri Paesi della top 10. 

L'Italia si assesta su una poco rispettabile 27esima posizione, con un punteggio di 55.71 su 100. Nemmeno la sufficienza. Come ci si può aspettare, l'assenza di un salario minimo ha avuto un forte impatto, uno zero che si fa notare e per cui siamo accompagnati soltanto da altri 5 Paesi europei su 30. Poi, una retribuzione in malattia del 50%, un indice di inclusività che si attesta sul 65 e un indice di felicità di 6.47 su 10. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 10:02
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