«Da giovedì - dice Maria Rita, 8 anni, figlia di un addetto dello stabilimento - il mio papà è cambiato; non esce più di casa e non gioca più con noi. Poi ieri ha caricato in auto me le mie quattro sorelle e ci ha portato qui. Gli ho detto: 'papà, ma questo non è il tuo lavoro, qui c'è solo tanta confusione. Prima dicevi che facevi le lavatrici, poi i frigoriferi e poi i piani cottura. Cosa devo rispondere ai miei amici quando mi chiedono tuo padre cosa fa?' Lui mi ha risposto: 'Maria Rita non lo so»'.
A queste parole la commozione è generale davanti ai cancelli. Maria Rita dal piccolo palco allestito dai manifestanti legge la sua lettera-appello; addosso una maglietta bianca con la scritta «Chi penserà a noi domani?». Maria Rita non è sola, sono decine i lavoratori presenti con tanti bambini. e la piccola continua: «Gli ho chiesto 'Adesso non mangiamo più? Non ci porterai più alle giostre?' Vi prego: io e le mie sorelle rivogliamo il nostro papà come prima, giocherellone». Il cardinale Sepe, arcivescovo di Napoli e originario di Carinaro, accarezza la bimba aggiungendo: «Gettare sulla strada tanta persone è qualcosa che coinvolge le famiglie, le mogli e i figli. Non possiamo permettere che tanti bambini perdano la felicità».
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#Whirlpool, la lettera di Maria Rita, 8 anni:«Gli ho chiesto 'Adesso non mangiamo più? Non ci porterai più alle giostre?' Vi prego: io e le mie sorelle rivogliamo il nostro papà come prima, giocherellone»
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Domenica 19 aprile 2015
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Aprile 2015, 09:40